Cosa vuoi imparare?
Tic tac, drin, gulp!
La “Fase 2”, il momento giusto e l’etimo del genio
La fase, dal greco ϕάσις «apparizione» è uno stato, un intervallo di tempo più o meno lungo, del processo di trasformazione di qualcosa: un periodo che segna un cambiamento, o un ritorno.
Schooltoon si è scoperta grande. Crescere è forma incoativa di «creare», ha la stessa radice, ad indicare il processo mediante il quale qualcosa si va formando. La creatività si nutre di quell’intelligenza pragmatica capace di creare soluzioni anche in situazioni all’apparenza senza sbocchi. Ci vuole perizia artigianale e intuitiva, pur con pochi mezzi, un equilibrio di pluralismo e accessibilità. Spaziare con la fantasia, in assenza di spazi. Restare fluidi, duttili, quando tutto impietrisce. La potenzialità generativa non è mai neutra, perché è propria delle persone. È visionaria: paragonabile all’immaginare tutte le mele, in un seme.
La nostra creatura – ogni creatura – cresce, influenzata da tutto ma indipendentemente. Va valorizzato, questo crescere, moto naturale universale e cifra di ogni vitalità, continuo, fino al cessare della vita stessa. È un’urgenza che fa crescere anche altro da noi: contaminazioni, ideali, arti e progetti sociali, intelligenze.
L’antica Grecia conosceva due termini per alludere a ciò che chiamiamo intelligenza: nous e metis. La prima è l’intelligenza inattiva e contemplativa, astratta, quella che intus-legit, e cioè «legge dentro», comprende, le cose, nella loro essenza concettuale. È l’intelligenza disimpegnata dal «fare». La metis è invece l’intelligenza attiva ed esecutrice, preposta all’azione, e dunque provvista di abilità e pazienza.
Il nous contempla. La metis, come la creatività, genera. La dimensione temporale che più si addice alla creatività della metis non è il chronos, il tempo della successione, l’accezione quantitativa di tempo. Connesso alla metis è piuttosto il kairos, il tempo opportuno, l’attimo che fugge, e cioè quella variante qualitativa del tempo in cui si manifesta un evento extra-ordinario, che va afferrato al volo, secondo la raffigurazione classica del kairos: un efebo con ali ai piedi, capelli pressoché rasi alla nuca e provvisto di un vistoso ciuffo sulla fronte, che dobbiamo afferrare quando ci viene incontro, se non vogliamo perdere il momento giusto.
Così Moretti è stato preso per il ciuffo e si è ritrovato in televisione, addirittura in Rai. Grazie alla collaborazione con RAI Ragazzi e col patrocinio del MIUR, la scuola a cartoon è diventata ancora più grande, arrivando ogni giorno in diretta sui televisori di tutta Italia assieme a Rai Gulp. Moretti & Co. sono entrati a far parte de “La Banda dei FuoriClasse”: tre ore al giorno di scuola per bambini e ragazzi delle primarie e delle secondarie di primo grado nel programma condotto da Mario Acampa in onda dal lunedì al venerdì, a partire dalle 9:15, in diretta e disponibili successivamente in differita su RaiPlay. I nostri cartoni di matematica e geometria e gli esperimenti di scienze di ToonLab come parte integrante di un itinerario didattico multi-disciplinare composto da lezioni, pillole video e collegamenti con esperti e insegnanti per la costruzione di una didattica a distanza senza precedenti: distanti ma uniti.
Al pari di un organismo vivente, un progetto deve mantenere la propria integrità, ma anche confrontarsi con il contesto assimilando i cambiamenti e facendoli propri. Perciò, più che gli aspetti tecnici o grafici, che in un’ottica meno artigianale e più vasta andrebbero sicuramente affinati, conta la forza propulsiva dell’idea e quell’empatia sincera che sta allargando in maniera esponenziale la comunità di Schooltoon.
I genitori con la presenza, gli insegnanti con i contenuti e la supervisione, ognuno cerca di esserci, al massimo delle proprie possibilità.
Molte regole sono saltate ed i ragazzi, col cuore trafitto dal futuro, affrontano disagio, diffidenza, percezione della morte e della malattia e lo stanno facendo ad ora ad ora, lontani da quella comunità educativa che è la scuola reale, dove si condividono spazi e gesti, una comunicazione non mediata, riferimenti. Stanno sperimentando cosa significa una limitazione della propria libertà. Domani, ieri, che vogliono dire queste parole? Non c’è che presente, statistiche, morti come numeri. Tacere la morte, ripiegarsi su se stessi.
La libertà, lungi dall’essere una proprietà individuale, è nella sua cifra più alta, solidarietà, condivisione di risorse, messa a disposizione commovente del vivere insieme, comunque.
In questi lunghi giorni, proviamo ad aiutare i ragazzi a volgersi verso il resto, la “fase 2”. Si cresce per naturale e progressivo sviluppo oppure per determinate ed improvvise rotture. Qualcosa si rompe, in una persona o in qualche parte del cosmo.
Un uovo, rotto da una forza esterna, perisce. Esploso da una forza interna, nasce.
Bisognerà essere audaci per non tornare al vecchio.